titolo 3° - RAPPORTI CON IL CITTADINO

CAPO XI - PUBBLICITÀ' IN MATERIA SANITARIA E INFORMAZIONE AL PUBBLICO


Art. 55 Scoperte scientifiche

Il medico non deve divulgare notizie al pubblico su innovazioni in campo sanitario se non ancora accreditate dalla comunità scientifica, al fine di non suscitare infondate attese e illusorie speranze.

Commento:
Lo stesso rigore che deve improntare l’attività pubblicitaria o informativa del medico dovrà seguirsi nel caso di informazione al pubblico di nuove scoperte o di innovazioni in campo sanitario, allorquando non risultino ancora accreditate a livello di comunità scientifica. Evitare illusorie aspettative o comunque attese infondate è un principio che informa tutto l’impianto codicistico. Come già detto le aspettative di vita e di qualità della stessa, sono aumentate e spesso si riscontra che movimenti di opinione a sostegno di terapie non validate, lungi dall’essere portatori di benefici per la salute collettiva, spesso sono illusori, dannosi e privi di riscontri scientifici.
Il comportamento da seguire, anche in caso di scoperte scientifiche, deve essere improntato alla massima prudenza.
A tale riguardo, infatti, è individuato nella comunità scientifica e professionale l'ambito da parte del quale deve essere svolta la prima comunicazione delle scoperte, al fine di consentire una preventiva verifica critica delle stesse da parte di chi ha competenza per effettuarla.
Anche riguardo alla fattispecie, oggetto della norma in esame, appaiono significativi i principi di etica medica espressi dalla Conferenza Internazionale degli Ordini nel 1987 riguardo alla pubblicità delle scoperte scientifiche e ai sensi dei quali "il medico ha il dovere di divulgare anzitutto sulla stampa professionale le scoperte fatte o le conclusioni dei propri studi scientifici in materia di diagnosi o di terapia. Egli le sottoporrà al giudizio critico dei colleghi nelle forme appropriate prima di darne notizia al pubblico non medico. Ogni sfruttamento pubblicitario di un successo medico a vantaggio di una persona, gruppo e scuola è contrario all'etica medica".