Aggiornamento
alla GU 17/04/2001
310.
SANITA' PUBBLICA
Attuazione
della direttiva 93/39/CEE, che modifica le direttive 65/65/CEE, 75/318/CEE e 75/319/CEE
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 6 febbraio 1996, n.
52, ed in
particolare gli articoli 1 e 34 e l'allegato A;
Vista la direttiva 93/39/CEE, del Consiglio del 14
giugno 1993, che modifica le direttive 65/65/CEE, 75/318/CEE e 75/319/CEE
relative ai medicinali;
Visto il decreto legislativo 29 maggio 1991, n.
178;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
541;
Visto il regolamento (CEE) n. 2309/93, del Consiglio
del 22 luglio 1993, che stabilisce le procedure comunitarie per l'autorizzazione
e la vigilanza dei medicinali per uso umano e veterinario e che istituisce
un'Agenzia europea di valutazione dei medicinali;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione del 14 febbraio 1997;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei
Ministri e del Ministro della sanità, di concerto con i Ministri degli affari
esteri, di grazia e giustizia e del tesoro;
1. 1.
Al decreto legislativo 29 maggio 1991, n. 178
(2), come modificato dal decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 541
(3), sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) (4); b)
(5); c) (6); d)
(7); e) (8); f)
(9); g) (10); h)
(11). 2. (12).
2. 1.
Il sistema nazionale di farmacovigilanza fa capo al Dipartimento per la
valutazione dei medicinali e la farmacovigilanza del Ministero della sanità, di
seguito denominato «Dipartimento».
2.
Il Dipartimento, conformemente alle modalità eventualmente concordate a livello
comunitario e definite dall'EMEA:
a)
raccoglie e valuta scientificamente informazioni utili per la sorveglianza dei
medicinali con
b)
raccoglie informazioni sull'uso improprio dei medicinali, nonché sul grave
abuso degli stessi;
c)
promuove e coordina, anche in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità,
studi e ricerche sull'utilizzazione dei medicinali, sull'epidemiologia, sulla
farmacovigilanza attiva e sull'interpretazione dei dati ottenuti e predispone i
registri della popolazione per la farmacoepidemiologia;
d)
adotta, coadiuvato dalle regioni, provvedimenti atti a promuovere le
segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari;
e)
provvede, al più presto e comunque entro quindici giorni dalla ricezione, a che
le notifiche relative a reazioni avverse gravi pervenute al Dipartimento siano
portate a conoscenza dell'EMEA e del responsabile dell'immissione in commercio
del medicinale coinvolto;
f)
mantiene i necessari rapporti con l'EMEA, con i centri nazionali di
farmacovigilanza degli altri Stati membri, con gli organismi internazionali e
con le regioni;
g)
provvede, in collaborazione con la Commissione unica del farmaco e il Consiglio
superiore di sanità, alla predisposizione della relazione annuale al Parlamento
del Ministero della sanità sulla farmacovigilanza;
h)
fornisce all'EMEA ed ai centri nazionali di farmacovigilanza degli altri Stati
membri informazioni sulle modifiche, sospensioni o revoche dell'autorizzazione
di un medicinale determinate da motivi di tutela della sanità pubblica.
In caso di sospensione, determinata da motivi di urgenza, l'informazione all'EMEA è data, al più tardi, entro il primo giorno feriale successivo al provvedimento.
3.
Le regioni, singolarmente o di intesa fra loro, collaborano con il Dipartimento
nell'attività di
4.
Il Dipartimento organizza, con la partecipazione dell'Istituto superiore di
sanità, riunioni periodiche per esaminare con le regioni le modalità ottimali
per l'attuazione della collaborazione nel settore della farmacovigilanza.
5. Ai fini del presente decreto si intende per:
a)
effetto collaterale negativo o reazione avversa: una reazione nociva e non
voluta che si verifica alle dosi di medicinale normalmente somministrate
all'uomo per la profilassi, la diagnosi o la terapia di un'affezione, o per
modificare una funzione fisiologica;
b)
grave effetto collaterale negativo o reazione avversa grave: una reazione
avversa ad esito letale, o una reazione avversa che minaccia la sopravvivenza, o
che crea invalidità, incapacità o che provoca o prolunga il ricovero in
ospedale;
c)
effetto collaterale inatteso o reazione inattesa: una reazione la cui natura o
gravità non è indicata o non corrisponde a quanto riportato nel riassunto
delle caratteristiche del prodotto;
d)
grave e inatteso effetto collaterale o reazione grave ed inattesa: una reazione
grave e inattesa.
3. 1.
Ogni impresa titolare di autorizzazione all'immissione in commercio di
medicinali deve disporre, a titolo stabile e continuativo, di un responsabile
del servizio di farmacovigilanza, laureato in medicina e chirurgia, in farmacia,
o in chimica e tecnologia farmaceutiche, o in biologia o in chimica.
2.
Il responsabile del servizio di farmacovigilanza deve essere persona distinta
dal responsabile del servizio scientifico previsto dall'articolo 14
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 541
(13), ma deve essere posto, tuttavia, in condizione di usufruire di tutti
i dati di tale servizio. Le competenze del responsabile si estendono a tutti i
medicinali della cui autorizzazione all'immissione in commercio è titolare
l'impresa da cui egli dipende, anche se commercializzati da altre imprese.
3.
Il responsabile del servizio di farmacovigilanza assicura:
a)
l'istituzione e il funzionamento di un sistema atto a garantire che le
informazioni su tutte le presunte reazioni avverse comunicate al personale della
società ed agli informatori medico-scientifici, siano raccolte e ordinate in un
unico luogo;
b)
l'elaborazione per le autorità competenti dei rapporti di cui al comma 4,
secondo le modalità stabilite dal Ministero della sanità, che tiene a tal fine
conto delle indicazioni dei competenti organismi internazionali e comunitari;
c)
la trasmissione di una risposta rapida ed esauriente, ad ogni richiesta delle
autorità competenti, di informazioni supplementari ai fini della valutazione
dei rischi di un medicinale, comprese le informazioni riguardanti il volume
delle vendite del medicinale interessato.
4. Il responsabile dell'immissione in commercio di un medicinale è tenuto a registrare tutti i casi di presunte reazioni avverse gravi segnalate dal personale sanitario e a notificarli, entro tre giorni per quelle gravi e inattese ed entro sei giorni per le altre, alle unità sanitarie locali competenti per territorio, per l'ulteriore inoltro al Ministero della sanità - Dipartimento per la valutazione dei medicinali e la farmacovigilanza (13/a). Egli deve, inoltre, tenere un rapporto dettagliato di tutti gli altri casi di presunte reazioni avverse, comunicatigli dal personale sanitario.
Fatte salve altre eventuali condizioni stabilite per il rilascio dell'autorizzazione all'immissione in commercio, tali rapporti vanno presentati alle autorità competenti, immediatamente su richiesta delle stesse o, in mancanza di richiesta, ogni sei mesi, durante i primi due anni dal rilascio dell'autorizzazione, e una volta l'anno nei tre anni successivi.
In seguito i rapporti sono inviati ad intervalli di cinque anni unitamente alla domanda di rinnovo dell'autorizzazione.
5.
Nell'ipotesi prevista dall'articolo 7, comma 5,
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 541
(13), gli obblighi e gli adempimenti previsti dal presente articolo si
estendono al titolare dell'impresa che provvede all'effettiva commercializzazione del medicinale e al responsabile del servizio di
farmacovigilanza posto alle dipendenze della medesima impresa.
4. 1.
I medici sono tenuti a segnalare ogni presunta reazione avversa, della quale
vengano a
conosce
2.
Relativamente ai medicinali non soggetti a prescrizione medica, alla
segnalazione delle reazioni avverse di cui al comma 1
è tenuto anche il farmacista che ne venga direttamente a conoscenza.
3.
Le segnalazioni di cui ai commi 1 e 2
devono essere trasmesse, dai sanitari operanti nel territorio all'unità
sanitaria locale competente e dai sanitari operanti in strutture ospedaliere
pubbliche e private alla direzione sanitaria della struttura stessa,
entro tre
giorni nel caso di reazioni avverse gravi ed entro sei giorni negli altri casi.
4.
Le unità sanitarie locali e le direzioni sanitarie di cui al comma 3
devono trasmettere al Dipartimento, informando anche la Regione di appartenenza
e il responsabile dell'immissione in commercio del medicinale, le segnalazioni
di cui al presente articolo e quelle di cui all'articolo 3,
comma 4; devono essere trasmesse
sollecitamente e comunque, entro tre giorni, le segnalazioni ricevute di
reazioni avverse gravi ed entro cinque giorni, le altre segnalazioni.
5.
Eventuali ulteriori modalità di informazione sono stabilite dal Ministero della
sanità.
5. 1.
Per l'esame di domande di autorizzazione all'immissione in commercio di
medicinali e per le domande di modifica e di rinnovo delle autorizzazioni
rilasciate ai sensi del decreto legislativo 29 maggio 1991, n. 178
(14), da
ultimo modificato dal presente decreto, sono dovute al Ministero della sanità
tariffe di importo pari a un quinto degli importi stabiliti dall'articolo 3
del Regolamento (CE) n. 297/95
del Consiglio, del 10 febbraio 1995, e successivi aggiornamenti, calcolate al
tasso ufficiale di cambio dell'ECU del giorno del versamento; l'attestazione del
versamento deve essere allegata alla domanda.
2.
Sono confermate le tariffe vigenti dovute al Ministero della sanità per l'esame
di domande relative a medicinali diverse da quelle previste al comma 1; dette
tariffe sono aggiornate nel mese di gennaio di ogni anno sulla base delle
variazioni dell'indice ISTAT sul costo della vita.
3.
Le somme derivanti dalle tariffe di cui al comma 1 vengono acquisite al capo XX
- capitolo 3629 - dello stato di previsione dell'Entrata e assoggettate allo
stesso regime delle tariffe di cui all'articolo 5, comma
12, della legge 29 dicembre 1990, n. 407 (15).
6. 1.
Ai fini di quanto previsto dall'articolo 28,
comma 1, della legge 6 febbraio 1996, n. 52 (16),
per la razionalizzazione dei lavori della Commissione unica del farmaco, il
Ministro della sanità, con proprio decreto, articola la commissione medesima in
sottocommissioni, fermo restando il numero complessivo dei componenti (17).
2.
Nei limiti degli stanziamenti di bilancio i componenti e gli esperti della
Commissione unica del farmaco possono essere convocati dal Presidente della
commissione stessa anche indipendentemente dalle riunioni della commissione o
delle sottocommissioni.
3.
I componenti e gli esperti della Commissione unica del farmaco sono tenuti al
rispetto ed alla riservatezza. Nell'ambito della loro attività è consentito
l'esame della documentazione anche al di fuori della sede del Ministero della
sanità e dell'EMEA.
4.
Con decreto del Ministro della sanità viene compilato e periodicamente
aggiornato l'elenco degli esperti da segnalare all'EMEA ai sensi dell'articolo 53,
paragrafo 2, del Regolamento n. 2309/CEE
e quella degli esperti della Commissione unica del farmaco che devono essere in
possesso degli stessi requisiti previsti per gli esperti dell'EMEA.
7. 1.
Il Dipartimento, nell'ambito delle risorse disponibili, può avvalersi, anche
delle Università, degli Enti di ricerca e degli Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico, attraverso apposite convenzioni.
8. 1.
In attuazione del disposto dell'articolo 53 del Regolamento
(CEE) n. 2309/93, il
Ministero della sanità stipula contratti di collaborazione con l'EMEA per la
valutazione di medicinali soggetti a procedura di autorizzazione comunitaria.
2.
Le somme erogate
dall'EMEA a favore del Ministero della sanità - Dipartimento della prevenzione
e dei farmaci - relative alle prestazioni - previste dai contratti di cui al
comma 1, affluiscono al capo XX - capitolo 3629 - dello stato di previsione
dell'Entrata.
3.
Gli importi di cui al comma 2 sono riassegnati ad apposito capitolo sotto la
Rubrica 3 dello stato di previsione del Ministero della sanità. Il relativo
stanziamento di bilancio è utilizzato per far fronte alle spese di missione in
Italia ed all'estero degli esperti italiani e stranieri che operano nel quadro
delle attività previste nei contratti di cui al comma 1, nonché ai compensi
per prestazioni professionali rese sulla base di specifici accordi.
4.
Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le
occorrenti variazioni di bilancio.
9. 1.
All'articolo 7, comma 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
541 (18),
le parole: «Fino al recepimento delle disposizioni della Comunità economica
europea che specificano i compiti di farmacovigilanza delle imprese
farmaceutiche,» sono soppresse.
10. 1.
Per le specialità medicinali già autorizzate alla data di entrata in vigore
del presente decreto, l'obbligo di stabilimento nel territorio comunitario del
responsabile dell'immissione in commercio, previsto dall'articolo 8,
comma 2, del decreto legislativo 29 maggio
1991, n. 178 (19),
come modificato da ultimo
dal presente decreto, si applica a decorrere dal rinnovo dell'autorizzazione
attualmente in vigore.
11. 1.
Il responsabile dell'immissione in commercio di specialità medicinali ed il
responsabile del servizio di farmacovigilanza che violano gli obblighi di cui
all'articolo 3, commi 1
e 3, sono assoggettati, salvo che il fatto
costituisca reato, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da
lire trenta milioni a lire centottanta milioni.
2.
Il responsabile dell'immissione in commercio di specialità medicinali che viola
l'obbligo di cui all'articolo 3, comma 4,
nonché i medici, i farmacisti, i sanitari ed i legali rappresentanti delle
aziende sanitarie locali e delle direzioni sanitarie che violano l'obbligo di
segnalazione delle reazioni avverse di cui all'articolo 4, sono puniti con
l'ammenda da lire un milione a lire dieci milioni e con l'arresto fino a sei
mesi.
(1)
Pubblicato nella Gazz. Uff. 6 marzo 1997, n. 54,
S.O. (1/circ) Con riferimento al presente provvedimento sono state emanate le
seguenti circolari: -
(2)
Riportato al n. F/XXII.
(3)
Riportato al n. E/LVI.
(4)
Aggiunge il comma 3-bis e sostituisce il comma 5 all'art. 7, D.Lgs. 29 maggio
1991, n. 178,
(5)
Modifica i commi 1, 2, 3, 4, 5 e 9 dell'art. 8, D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178,
riportato al n. F/XXII.
(6)
Sostituisce l'art. 9, D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178, riportato al n. F/XXII.
(7)
Aggiunge l'art. 9-bis al D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178, riportato al n. F/XXII.
(8)
Sostituisce i commi 2 e 4 dell'art. 11, D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178, riportato
al n. F/XXII.
(9)
Aggiunge gli artt. 12-bis e 12-ter al D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178, riportato
al n. F/XXII.
(10)
Modifica il comma 2 e sostituisce il comma 7 al D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178,
riportato al n. F/XXII.
(11)
Sostituisce l'art. 19 al D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178, riportato al n. F/XXII.
(12)
Aggiunge l'Allegato I al D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178, riportato al n. F/XXII.
(13)
Riportato al n. E/LVI.
(13/a)
Periodo così corretto con avviso pubblicato nella Gazz. Uff. 11 aprile 1997, n.
84.
(13)
Riportato al n. E/LVI.
(14)
Riportato al n. F/XXII.
(15)
Riportata alla voce Amministrazione del patrimonio e contabilità generale dello
Stato.
(16)
Riportata alla voce Comunità europee.
(17)
Per l'articolazione della Commissione in sottocommissioni, vedi il D.M. 19 marzo
1999, riportato alla voce Ministero della sanità.
(18)
Riportato al n. E/LVI.
(19)
Riportato al n. F/XXII.