Alla cortese Attenzione del Dott. FILIBECK e del Sig. Ministro VERONESI.

 

Io sottoscritto Ricciardo Giuseppe nato a Ficarra (Messina) il 19/01/1958 e residente a Genova in Via dei Platani n.21/8 tel. 0349- 604.4246.

 

Come da colloquio telefonico con la Dott. sa Alario, dove esponevo un caso di Mala sanità se mala sanità si può chiamare, in quanto io ritengo che la mala sanità centra ben poco in questa storia, perchè secondo me i responsabili di tutto ciò’ che è successo sono i medici, sono loro che hanno il dovere di curare i loro pazienti, sono pagati per questo. Brevemente faccio un riassunto di questa brutta storia anche perché raccontare tutto e una storia troppo lunga. In data 06/07/1999 mia moglie Trevisani Adriana nata a Genova il 22/11/1965 a causa di un incidente stradale in località Ottone (PC) veniva ricoverata presso l’Ospedale di Bobbio (PC) dove ai vari traumi avuti dall’incidente gli veniva diagnosticata una insufficienza respiratoria e poi successivamente la diagnosi e’ stata di Fibrosi Polmonare di natura ancora da definire, in quest’Ospedale mia moglie e’ stata sino al 10/08/1999 e di questo Ospedale non posso parlare male perchè qui mia moglie e’ stata trattata bene tanto e’ vero che ha avuto netti miglioramenti e gli stessi medici non ci hanno mai fatto preoccupare per la salute di mia moglie, l’unica cosa che hanno detto e che la cura era lunga poi dato che dovevano essere effettuati ulteriori accertamenti per la malattia, in data 18/08/1999 è stata ricoverata a Genova presso l’Ospedale San Martino reparto Pneumologia del Maragliano, primario Dott. P. D. E qui è iniziato il mio vero calvario, le cose che sono successe si possono leggere in una delle mie tante denunce. Mia moglie in quest’Ospedale è stata sottoposta a terapia immunosoppressiva. Quello che posso dire io che mia moglie prima di questa terapia stava discretamente bene tanto è vero che prendeva dei permessi e veniva a casa e quando era in Ospedale si usciva a fare delle passeggiate non sembrava neanche che fosse ammalata, le sue condizioni peggiorarono dopo questa terapia giorno dopo giorno era costretta a fare sempre più ossigeno e anche in bagno era costretta a portarsi dietro l’ossigeno, e i medici non hanno pensato di sospendere questa terapia con immunosoppressori, a mio giudizio da come sono andate le cose mia moglie è stata usata come Cavia non c’è altra risposta a tutte le mie domande, in quel periodo non sapevo quali erano i rischi di una simile terapia ma oggi visto che mi sono documentato in merito facendo ricerche scientifiche e chiedendo a chi è del mestiere, ora posso capire veramente come sono andate le cose. Tutte le ricerche che ho fatto sia sulla malattia che le medicine usate, la malattia che alla fine è stata diagnosticata era FIBROSI POLMONARE IDIOPATICA (F.P.I.) I testi scientifici mi dicono che le malattie interstiziali ce ne sono di vari tipi e più ho meno si assomigliano una con l’altra e per arrivare ad una diagnosi esatta bisogna fare tanti esami specifici, come il Bronco lavaggio e tanti esami vanno fatti in vari modi e con metodi diversi. Come mai non sono stati fatti tutti questi esami che sono descritti nei testi medici per il tipo di malattia ? i medici si sono limitati a fare delle TAC, raggi X e una biopsia polmonare e non so se e’ stata fatta in modo corretto come dicono i testi scientifici, mentre per quanto riguarda le medicine in particolare modo gli immunosopressori testi scientifici dicono che gli stessi farmaci possono provocare malattie interstiziali polmonari e fibrosi con danni anche al sistema immunitario ai linfociti T,B, al D.N.A. questo solo per citarne alcune, tutti i sintomi che questi farmaci provocano mia moglie li aveva tutti, e a causa del cortisone e immunosoppressori gli e’ venuto anche il diabete con punte di glicemia che arrivavano a oltre 500, e quando era bassa si manteneva sui 280-300.350. quindi i medici dovevano valutare la sospensione del farmaco come potenziale causa di malattia interstiziale visto che la situazione di mia moglie era peggiorata in modo grave dopo l’inizio della terapia, io vorrei sapere il perchè non e’ stato fatto? Tutte queste cose sono scritte da medici io mi domando per quale motivo non sono state osservate ? per esempio esistono dei casi di polmonite da Azatioprina e la e la Ciclofasfamide può portare alla Fibrosi polmonare, e tutti gli effetti tossici che hanno questi farmaci e anche l’ossigeno e’ responsabile della cosiddetta tossicità da ossigeno che provoca danni all’interstizio alveolare con deposito di collagene e a lungo andare aumenta il numero di fibroplasti nelle pareti alveolari con il loro principale prodotto cioè il collagene che conduce ad una fibrosi. I testi scientifici mi dicono che per questo tipo di malattia sono indicati i cortisteroidei, mentre gli antimetaboliti (immunosopressori) quali Azatioprina la Ciclosfamide e il Metrotrexate sono tuttora oggetto di sperimentazione questo e scritto in un testo scientifico composto da due volumi che tratta di malattie polmonari , tratta di medicina respiratoria. L’editore e Piccin i volumi sono stati finiti di stampare nel 1998, quindi io chiedo alla S.V. se ancora oggi le suddette medicine sono oggetto di sperimentazione per la Fibrosi Polmonare Idiopatica (F.P.I.) e se nel periodo che mia moglie è stata ricoverata in Ospedale dal 18/07/1999 al 15/11/1999 presso l’Ospedale S. Martino di Genova e successivamente trasferita al Policlinico S. Matteo di Pavia in questi Ospedali si effettuavano degli esperimenti per questo tipo di malattia, e comunque se sono previste ricerche scientifiche per queste malattie visto che sono rare e non si conoscono e penso sia lecito pensare che si possono effettuare ricerche per queste malattie dato che non capitano spesso, premesso che sia mia moglie come paziente e io non siamo stati informati cosi’ come prevede la legge del 22/04/1992 e successive sul Consenso Informato sia che fosse stata una terapia consentita dai protocolli sanitarie in particolar modo se era una terapia sperimentale, perchè non siamo stati informati quali erano i rischi di una simile terapia? e sul tipo d struttura Ospedaliera? che a mio giudizio non poteva trattare una malattia cosi importante. Purché la legge prevede che il paziente deve sempre essere informato sulla sua malattia e sulle terapie ed ha il diritto di accettare o rifiutare qualsiasi terapia anche se questa può essere usata a fin di bene questo vale come principio di dignità della persona sulla quale viene praticato, e se su mia moglie e’ stata usata una terapia oggetto di esperimenti ciò significa che mia moglie e’ stata usata come cavia. La legge su questo prevede controlli scrupolosi, se i medici ci avessero dato una corretta informazione soprattutto a mia moglie avremmo preso altri provvedimenti anche quella di andare in una struttura attrezzata per il tipo di malattia e non sarebbe finita cosi’, Adriana aveva tutto il diritto di vivere e di essere curata e trattata con umanità e dignità. Io mi chiedo come si fa’ a diagnosticare una malattia del genere senza fare tutti gli esami del caso secondo me mia moglie aveva una polmonite seria che pero’ curata con le dovute cautele sarebbe guarita anche perchè era forte e reagiva bene alla malattia che aveva e sono più che sicuro che avrebbe vinto questa sua battaglia e chiaro che ci voleva l’aiuto medico per vincere , questo non c’è stato. Invece di aiutarla l’hanno distrutta perché? Adriana aveva solo 33 anni era un suo diritto vivere e questo non è stato, il suo destino è stato programmato dall’uomo e non da Dio, tanto è vero che la causa di morte della mia povera moglie è stata una broncopolmonite batterica con evoluzione fibrotica e per le cattive condizioni igieniche e sanitarie sì e presa anche un’infezione da Staffilococco Aureus, virus che vive normalmente negli Ospedali. Questo batterio e’ stato trovato presso l’Ospedale S. Matteo di Pavia, quindi chissà da quanto lo aveva, sicuramente lo ha preso a Genova un batterio Stafilococco aureus e fatale per una persona con le difese immunitarie compromessi dalle medicine, questo lo dicono i testi medici. Devono essere prese delle misure profilattiche, i raccordi dei sistemi di respirazione assistita devono essere sterili e monouso, il circuito respiratorio va sostituito ogni 12/24 ore, i liquidi per la nebulizzazione devono essere mantenuti in condizioni di sterilità ecc.. invece questo non è avvenuto. Per la nebulizzazione veniva usata acqua del rubinetto, il circuito respiratorio non e mai stato sostituito a mia moglie, non venivano osservate regole comportamentali da parte del personale sanitario (mascherina, guanti, ecc.) e di eventuali visitatori. Mia moglie doveva essere messa in stanze sterili a scopo protettivo essendo immunodepressa a causa degli immunosoppressori, e queste cose sono scritte nei testi scientifici perchè non sono state osservate? Non si può giocare sulla pelle delle persone in questo modo. L’esame immunologico e’ stato fatto a Pavia dopo quasi due mesi di terapia con immunosopressori e si rileva una marcata ipogammaglorulinemia di tipo IgG E chiaro che dopo quasi due mesi di terapia con cortisone ad alte dosi e immunosoppressori il sistema immunitario di mia moglie era compromesso dalle medicine, i valori di IgG. Quando era ricoverata a Bobbio erano nella norma, quindi come si fa ad affermare che la malattia era la Fibrosi Polmonare Idiopatica. Se le stesse medicine portano a questa malattia ? mia moglie prima di questa terapia stava discretamente bene e se non era per quell’incidente stradale tante cose non sarebbero avvenute. Mia moglie era ad Ottone per lavoro quindi non era cosi grave anche se aveva questi problemi di respirazione, se non finiva in Ospedale oggi sarebbe qui sono sicuro anche perchè una malattia non può precipitare in questo modo nel giro di due mesi e poi strano caso le sue condizioni sono diventate gravi dopo l’inizio della terapia immunosoppressiva. Ma a chi si vuole prendere in giro a me , io non sono un medico pero’ non sono ignorante mi so’ anche documentare e grazie a Dio so leggere e capire le cose. Tutto quello che ho scritto e raccontato sino adesso non me lo sono di certo inventato l’ho vissuto sulla mia pelle e ho visto come sono andate le cose e oggi sto’ tirando le somme, e non ho il minimo dubbio su quello che è successo, io sono il diretto testimone di questa storia e i medici lo sanno benissimo , dovrebbero avere il coraggio di ammettere le proprie responsabilità, qui non e’ morta solo mia moglie ma in fondo anche io sono morto lo stesso giorno che e’ mancata mia moglie, non ho più pace dentro di me e chiedo giustizia, mi sembra che sia il minimo che si possa fare. Io ritengo i medici responsabili della morte della mia cara moglie il dott. P. D quale Primario del reparto di pneomologia del San. Martino, il dott. B.D.G. e la dott.ssa F.C. questi sono i medici che avevano in cura mia moglie. Mentre per il Policlinico San Matteo di Pavia sono il prof. D. R. quale primario, la dott.ssa R. ed altri che non conosco i nomi. Mia moglie e’ stata trasferita a Pavia il 15/11/1999 ed in quest’Ospedale secondo me non sono state attuate tutte quelle misure sanitarie del caso. A mio giudizio qui si sono accorti della gravita’ di mia moglie e che non si poteva fare più niente, in quanto mia moglie era stata distrutta completamente da questa terapia, ma i medici non hanno avuto il coraggio di dirlo forse per salvare da eventuali denunce i medici di Genova, so' solo che hanno continuato questa terapia con più accanimento e anche questo che c’è stato su mia moglie un assassinio terapeutico mia moglie doveva morire e basta non si poteva fare più niente solo Dio a quel punto poteva salvarla da come l’hanno ridotta, e deceduta il 29/11/1999 a Pavia. Ritengo responsabile oltre gli Ospedali anche il medico di famiglia che aveva sempre curato mia moglie come asma prescrivendo solo delle medicine senza prescrivere degli esami specifici, mi chiedo quali danni  hanno provocato queste medicine inutili, e se la malattia fosse stata presa in tempo si poteva curare meglio di certo non era Fibrosi. Il dottore in questione si chiama P. M. che io ho denunciato. Questa in sintesi e la storia. Le cose che sono successe sono inaccettabili e io chiedo che sia fatta luce e chi ha sbagliato deve pagare e non e’ giusto che questi medici stiano ancora a prendersi lo stipendio che poi siamo noi a pagare, mi domando anche quanto e’ costata mia moglie alla Sanità in cinque mesi di Ospedale ? senza nessun beneficio e poi si dice che la sanità non ha i soldi. Mi chiedo come mai la direzione sanitaria sia del San Martino che del San Matteo non hanno preso nessun provvedimento in merito con quello che e’ successo? Le cose che chiedo sono le seguenti di avere prima possibile con urgenza la documentazione ufficiale per quanto riguarda medicine AZATIOPRINA, COCLOFOSFAMIDE, METROTREXATE, e se ancora oggi sono oggetto di sperimentazione per il tipo di malattia la F.P.I. se nelle date sopra indicate la malattia era oggetto di studio scientifico. Chiedo anche un vostro intervento sul caso. Egregio Signor Ministro VERONESI questa storia è posta alla Sua cortese attenzione e le chiedo un suo intervento affinché si possa chiarire questa brutta storia. Signor Ministro mi chiedo se oggi per potersi curare bene bisogna spendere del denaro. Questa e la realtà le sembra giusto? Se io avessi avuto la possibilità economica mia moglie l’avrei portata in clinica e non ci sarebbero stati tutti questi problemi ed oggi mia moglie sarebbe sicuramente viva. Le chiedo anche il giorno che verrà a Genova vada a visitare il reparto dove era ricoverata mia moglie e si renderà conto di quello che dico basta guardare la struttura cosi fatiscente e se secondo lei visto che e’ anche un medico se in questo reparto si possano tenere delle persone con malattie più o meno importanti o come quella che gli hanno diagnosticato a mia moglie, o se lei stesso ci starebbe ricoverato in un reparto del genere. Mi perdoni se dico questo ma io ho tanta rabbia dentro, la salute si compra ma non si vende, a me hanno distrutto la vita, e tolto la cosa più bella che avevo trovato in tutta la mia vita, e adesso vivo solo di ricordi guardando le sue foto a volte mi domando se ne vale la pena vivere in questo mondo pieno d’odio e cattiverie, mi chiedo se un giorno riuscirò di nuovo a sorridere chi lo sa ? forse sorridero ma non sarà più il mio sorriso. Le sembra giusto che per poter avere giustizia devi anche spendere dei milioni devo anche combattere per questo, ma per essere ascoltato cosa devo fare mi devo sottoporre io stesso a terapia con medicine immunosopressori alle stesse dosi che davano a mia moglie cosi vediamo cosa mi succede? E’ chiaro che non ho intenzione di arrendermi voglio che sia fatta giustizia solo cosi potrò avere un po’ di pace. Spero che questa lettera lei la legga e se e’ possibile poter parlare con lei per poterle spiegare tutto quello che e’ successo , sperando che un giorno si possa parlare di buona sanità almeno sul alto giustizia, e che la stessa sanità si possa riscattare di quello che e’ successo, non si deve dimenticare che qui alla fine è morta una persona e si deve sapere il perché, a nessuno e dato il diritto di togliere la vita in qualunque modo e chi sbaglia deve pagare, io presso l’Ospedale S. Martino nel periodo che e’ stata ricoverata mia moglie vedevo uscire solo morti da quel reparto. Mi domando come mai? Vedevo delle persone che sembrava non stessero cosi male ma dopo delle terapie peggioravano e morivano. Mi chiedo il perché? Queste sono domande che mi pongo penso sia lecito oppure no? Per adesso non ho altro da scrivere per qualunque chiarimento sono disponibile telefonicamente o mi si può inviare un fax al NR. 010-815126. Grazie di aver letto fin qui e perdonate tutti i miei errori, spero in un vostro intervento.

 

Per ovvie ragioni sia di privacy e altro, da questo documento i nomi dei medici di cui io ritengo colpevoli della morte di Adriana sono solo casuali. Non li scrivo no Perché ho timore di loro d'altronde da parte mia hanno denuncie e querele, ma e per non dargli eventuali possibilità di attaccarsi a qualcosa, visto che questi documenti sono su internet. Quando sarà possibile metterò anche i nomi e cognomi .

 

 

 

 

 

 Genova 01/08/2000                                                                               Distinti Saluti

                                                                                                            Giuseppe Ricciardo